L’alchimia e le arti

La mostra intende prendere in esame alcuni aspetti della storia della Fonderia, a partire dagli interessi alchemici dei primi granduchi

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La mostra intende prendere in esame alcuni aspetti della storia della Fonderia, a partire dagli interessi alchemici dei primi granduchi. Già a Cosimo il Vecchio si attribuiscono specifici interessi metallurgici, alchemici ed ermetici, mentre nel Cinquecento a Palazzo Vecchio si trovava una fonderia, cioè un laboratorio di distillazione di medicinali e attività metallurgiche. È ben noto inoltre che l’alchimia nei suoi aspetti sia teorici che pratici fosse tra gli interessi principali di Francesco I de’ Medici: il suo amore per l’arte aurifera e la quantità di tempo che vi dedicava è attestato da molteplici documenti, testimoniato dal racconto stupito di prestigiosi visitatori contemporanei e riflesso in alcuni dipinti del suo celeberrimo Studiolo. Nella Fonderia di Palazzo Vecchio e del Casino di San Marco, le botteghe di artisti, artigiani, distillatori e alchimisti al servizio della corte riuscirono a sperimentare, oltre ai segreti medicinali, ricette per la porcellana, per la fusione del cristallo di rocca, per la lavorazione del vetro, della maiolica e del porfido.

Proprio intorno agli interessi alchemico-farmaceutici dei primi granduchi e alla storia della fonderia tra Cinque e Seicento prenderà avvio la selezione di opere scelte per la mostra, con dipinti, sculture, incisioni, testi a stampa e codici manoscritti.

9788883476549

Scheda tecnica

Curatore:
Valentina Conticelli
Formato (cm):
21 x 21
Anno di pubblicazione:
2012
Pagine:
192 a colori

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