Esibizioni

"Come si fa a presentare valori antichi al pubblico moderno, dentro spazi provvisori, per un tempo determinato? Tenendo conto che il pubblico è sempre imprevedibile, lo spazio è sempre inadeguato e le opere e che sei chiamato a mostrare sono simili al Convitato di Pietra. Stanno lì per trascinarti all'inferno anche quando (illusione pericolosissima) sembra che vogliano aiutarti."

Così Antonio Paolucci introduce questo volume in cui i due autori presentano la completa descrizione dei lroro tre ultimi lavori. Se tratta di particolarissimi e assai impegnativi allestimenti per importanti occasioni espositive in tre città italiane geograficamente lontane, ma per le quali gli autori si sono mossi con uno stesso modo di concepire l'Arte del Mostrare: "Iconologia e trompe-l'œil" a Ravenna, "Il segno ermetico" a Milano, "Aerografie" a Barletta. Dei tre eventi il libro intende offrire una singolare e felice testimonianza visiva, che agli autori piace accompagnare "con un candido elogio del Mostrare come sempre più rara, e perciò preziosa, opportunità per sollecitare un nuovo, meno convenzionale, più profondo e partecipato coinvolgimento del pubblico, e quale strumento privilegiato per ritrovare l'emozione di una riscoperta di un confronto autentico con le cose, le nostre comuni radici materiali".
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Marco Dezzi Bardeschi, ingegnere e architetto noto sia per i suoi provocatori progetti che per la costante ricerca sulle stratificazioni profonde della memoria (suoi il recupero del centro antico di Certaldo Alto, di Porto San Giorgio, di Novellara, il Museo d'arte contemporanea a Firenze, l'ex Metropolitan di Siena, il ridisegno dell'area della Manifattura Tabacchi a Bologna, il restauro del Palazzo della Ragione a Milano e il Palazzo Gotico di Piacenza) da sempre coltiva un costante interesse verso occasioni di architettura di interni e allestimenti. E' ordinario di Restauro Architettonico alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

Laura Gioeni matura i suoi interessi a cavallo tra Progettazione, Storia e Restauro, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si è laureata nel 1991. Collabora dal 1990 ad alcuni dei più significativi progetti di Marco Dezzi Bardeschi e svolge esperienze di insegnamento presso il Politecnico milanese nell'ambito dei corsi di avviamento all'uso dello strumento informatico. E' autrice del saggio L'affaire Mengoni (Guerini, Milano 1995) e ha partecipato con un contributo poetico all'opera colletiva di Sergio Pucci, Lo straniero che vede solo ciò che sa (Montelupo 1996).