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Il testo racconta la vicenda dell'acquisizione del gruppo di Apollo e Giacinto di Stefano Ricci da parte della Amministrazione dei Beni Culturali
Il testo racconta la vicenda dell'acquisizione del gruppo di Apollo e Giacinto di Stefano Ricci da parte della Amministrazione dei Beni Culturali. Apollo sorregge Giacinto morente, ucciso dal disco lanciato dal dio della gara giocosa; ma il giovinetto vivrà in eterno nel fiore nato dal suo sangue. Il gruppo proviene dal Palazzo di Francesco de Larderel a Livorno. Il tema ha precedenti figurativi illustri: tra questi, la scultura del Cellini, il capolavoro di Giovan Battista Tiepolo (dove il mito è interpretato con squisita modernità - Giacinto muore durante una partita di tennis), la tela di Benjamin West. La collocazione cronologica resta per ora problematica, dati i caratteri stilistici costanti nei lavori di Ricci, che non abbandona mai il suo stile neoclassico nitido e austero, fondato su un ineccepibile rigore formale e metodologico.